De-Fi: Rischi e Opportunità della Finanza Decentralizzata

Il 2021 è stato senza dubbio l’anno in cui il termine finanza decentralizzata (De-Fi) e una serie di
concetti connessi (blockchain, smart contract, protocolli, DApp) hanno raggiunto il grande
pubblico.

Questo contributo è basato sulla pubblicazione “Decentralized Finance: On Blockchain- and Smart
Contract-Based Financial Markets” del Prof. Fabian Schär, docente di distributed ledger
technologies e fintech all’ Università di Basilea.

Per ogni dettaglio e riferimento bibliografico vi invito ad approfondire la pubblicazione citata, che
può essere consultata gratuitamente da numerosi portali.
Quello che mi preme sintetizzare sono i rischi e le opportunità di questa nuova infrastruttura
finanziaria, alternativa a quella tradizionale.

De-Fi

Cenni sulla Finanza Decentralizzata

Questa infrastruttura finanziaria utilizza smart contract (applicazioni “if x then y”) per creare protocolli che
replicano i servizi finanziari che già conosciamo. E lo fa in modo interoperabile e trasparente,
essendo la blockchain un registro condiviso pubblicamente consultabile.

La De-Fi rappresenta una vera e propria sfida al sistema tradizionale:

  • non fa affidamento su
    intermediari e istituzioni ma su protocolli aperti e applicazioni decentralizzate (DApp).
  • Gli accordi fra gli operatori vengono applicati dal codice, e le transazioni eseguite in modo sicuro e
    verificabile.
  • Tutte le operazioni sono registrate su una blockchain di pubblico accesso e, a monte, tutti possono
    esaminare il codice di uno smart contract.
    Sebbene ci siano attualmente diverse alternative, Ethereum è la più grande piattaforma di smart
    contract in termini di capitalizzazione di mercato, applicazioni disponibili e riguardo alla sua
    community di sviluppatori.
    Se è vero che la DeFi è ancora un mercato di nicchia con volumi relativamente contenuti – 10
    miliardi di dollari a marzo 2021- è innegabile che questa infrastruttura sta crescendo velocemente.

Le Opportunità della De-Fi

La DeFi può contribuire ad aumentare l’efficienza, la trasparenza e l’accessibilità dell’infrastruttura
finanziaria e Non solo, permette di combinare diverse applicazioni con diversi protocolli e offre la
possibilità di creare nuovi servizi finanziari.

Efficienza:

In parole semplici, la fiducia che affidiamo comunemente alle istituzioni finanziarie per

gestire le diverse transazioni e gli strumenti collegati, nella DeFi è sostituita dalla fiducia negli
smart contract. Ad esempio, se due utenti vogliono scambiare risorse digitali sotto forma di token,

le due transazioni vengono regolate in modo automatico: questo riduce fortemente il rischio di
credito della controparte e rende le transazioni più efficienti. Va sottolineato come i trasferimenti di
token siano molto più veloci di qualsiasi trasferimento all’interno del sistema finanziario
tradizionale – basta pensare ai “tempi tecnici” per vedere accreditato un bonifico bancario di un
istituto diverso dal nostro.

Trasparenza:

Le applicazioni DeFi sono per loro natura trasparenti: tutte le transazioni sono
esaminabili pubblicamente, come pure il codice stesso dello smart contract che le regola in modo
deterministico.

Accessibilità:

I protocolli DeFi possono essere utilizzati da chiunque rendendo questo sistema
–potenzialmente- più aperto e accessibile. I requisiti infrastrutturali sono infatti relativamente
modesti.

Componibilità:

I protocolli DeFi vengono spesso paragonati ai mattoncini Lego, dato che
protocolli e smart contract possono collegarsi con relativa facilità e possono essere modificati per
dar vita a nuovi strumenti finanziari. Con possibilità fino ad oggi sconosciute alla finanza
tradizionale.

Rischi

Come tutte le materie di frontiera, anche la De-Fi presenta anche alcuni rischi.

L’esecuzione degli smart contract:

Eventuali errori di codifica degli smart contract, possono
creare delle vulnerabilità sfruttabili da utenti malintenzionati per sottrarre fondi dello smart
contract, causare problematiche di varia natura alle transazioni fino a rendere inutilizzabile lo stesso
protocollo.  è importante quindi assicurarsi del funzionamento corretto del contratto affidandosi a professionisti della cyber security oppure utilizzare Audit, servizi assicurativi o processi di verifica formali  che sono, ad oggi, alcune delle
soluzioni parziali a questo tipo di criticità.

Sicurezza operativa:

Molti protocolli e applicazioni DeFi utilizzano chiavi di amministrazione.
Queste password alfanumeriche consentono a un gruppo predefinito di persone (di solito pochi
membri con potere di governance del singolo progetto) di aggiornare i contratti e di eseguire degli
arresti di emergenza nei casi più gravi di modifiche alle attività dei protocolli. L’esistenza stessa di
queste chiavi è un problema: se terze parti mettessero le mani su queste password potrebbero
compromettere lo smart contract. Per questa ragione molti progetti intendono limitare questo rischio
con il multisig, ovvero la richiesta di chiavi M-of-N per poter eseguire qualsiasi funzione legata
all’amministrazione dello smart contract.

Dipendenze:

Le possibilità offerte dalla DeFi di far interagire diversi smart contract e applicazioni
blockchain decentralizzate – e di offrire nuovi servizi basati su una combinazione di quelli esistenti –
potrebbero comportare delle dipendenze più o meno profonde. Ad esempio, se si verificasse un
problema con uno smart contract, questo problema potrebbe avere conseguenze di vasta portata per
più applicazioni nell’intero ecosistema De-Fi.


Dati esterni:

Un’altra circostanza da sottolineare è il fatto che molti smart contract dipendono da
dati esterni. Se uno smart contract dipende da dati che non sono nativamente disponibili sulla
blockchain, l’esecuzione del contratto diventa -paradossalmente- fortemente centralizzata. Per
mitigare questo rischio, molti progetti si basano su reti Oracle decentralizzate con un’ampia varietà
di schemi di fornitura dei dati.

Attività illecite:

Una delle maggiori preoccupazioni (il che è anche uno dei punti forti: l’anonimità) delle autorità di regolamentazione finanziaria
di tutto il mondo è che le criptovalute possano essere utilizzate da individui/organizzazioni che
vogliono evitare ogni forma di monitoraggio.
Il quadro che si viene a delineare è più complesso e dovremmo chiederci: è fattibile regolamentare
una rete decentralizzata? In che modo si potrebber farlo senza snaturare le sue carattertistiche
distintive?

Scalabilità:

Le blockchain stanno affrontando il compromesso definitivo tra decentralizzazione,
sicurezza e scalabilità. Sebbene quella di Ethereum sia considerata decentralizzata e sicura, la
blockchain fatica a tenere il passo con la crescente richiesta di spazio dei blocchi. Negli ultimi mesi,
l’escalation dei prezzi delle commissioni di transazione e i lunghi tempi di conferma influiscono
sull’ecosistema DeFi e favoriscono le transazioni di utenti facoltosi o delle cd whale (lett. balene),
grandi possessori di crypto che possono permettersi operazioni con grandi importi.

Conclusioni

Al di là dell’entusiasmo di alcuni addetti ai lavori non possiamo avanzare previsioni sul il destino
della DeFi.

Da fenomeno relativamente di nicchia potrebbe assurgere a competitor diretto della finanza
tradizionale – che sarebbe costretta ad adeguarsi, almeno in parte, all’interoperabilità e alla
trasparenza della prima.

Due cose, al momento, sono certe:

  •  l’ondata di innovazione che la De-Fi ha reso possibile (creando
    strumenti finanziari completamente nuovi come i pool di liquidità, le stablecoin decentralizzate e i
    prestiti flash)
  • e gli stimoli per dare vita ad un’ infrastruttura finanziaria aperta, trasparente e non
    modificabile.
Banksy Bruciato

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