In occasione del 25° anniversario della Banca centrale europea (BCE), Fabio Panetta, membro del suo comitato esecutivo, ha proposto un piano che prevede un periodo di tre o quattro anni per l’introduzione dell’euro digitale.
In un’ intervista a Les Echos, Panetta ha rivelato che attualmente ci sono cinquanta persone che stanno lavorando al progetto di creare una versione digitale dell’euro. Questi esperti stanno studiando il design dell’euro digitale, la sua distribuzione e l’impatto che avrà sul settore finanziario.
Inoltre, il Consiglio direttivo della BCE inizierà la fase di test per la Central Bank Digital Currency (CBDC) a partire da giugno di quest’anno, una volta completata la preparazione di una proposta legislativa.
Un membro del consiglio esecutivo della BCE ha indicato che questa fase di test potrebbe durare due o tre anni.
L’obiettivo principale di queste iniziative è mantenere il denaro delle banche centrali al centro del sistema finanziario, al fine di preservare la stabilità del sistema nel suo complesso.
L’introduzione dell’euro digitale rappresenterebbe un importante passo avanti nell’evoluzione del sistema monetario europeo.

In aggiunta, Fabio Panetta ha dichiarato che la Banca Centrale Europea (BCE) si occuperà esclusivamente dello sviluppo dell’euro digitale, mentre la distribuzione della valuta sarà responsabilità di altre istituzioni finanziarie.
Panetta ha spiegato che ciò è dovuto al fatto che la BCE “non ha competenze nell’interazione diretta con i clienti e non avrebbe senso per noi entrare in questo settore“.
Queste dichiarazioni sono state fatte da Panetta solo otto giorni dopo l’approvazione, da parte dell’Unione Europea (UE), della legge Markets in Crypto-Assets (MiCA), che era stata presentata per la prima volta tre anni prima.
In passato, Panetta ha anche sottolineato che la versione digitale dell’euro non è destinata a sostituire completamente le tradizionali banconote finché ci sarà ancora la necessità di contante.
Molte considerazioni importanti stanno emergendo riguardo al design finale dell’euro digitale, anche se ci vorrà ancora del tempo per definire i dettagli.
Ecco alcune delle considerazioni necessarie descritte nel documento ufficiale:
Affinché l’euro digitale venga accettato, deve offrire un beneficio agli utenti. La ricerca ha dimostrato che ciò che i clienti apprezzano di più è l’ampia accettazione, la facilità d’uso, i costi bassi, la velocità elevata, la sicurezza e la protezione dei consumatori, mentre i commercianti cercano costi bassi, facilità d’uso e integrazione con i sistemi esistenti.
La protezione della privacy deve essere di altissimo livello e gli utenti dovrebbero poter scegliere quanto desiderano divulgare le proprie informazioni, sempre nel rispetto della legge applicabile.
La distribuzione diffusa dovrebbe anche beneficiare quelle parti della popolazione che in precedenza non avevano o avevano un accesso insufficiente ai servizi finanziari per effettuare e ricevere pagamenti, aumentando così l’inclusione finanziaria.
Tuttavia, ci sono dei rischi associati a un uso eccessivo dell’euro digitale a scopo di investimento, al di là del suo ruolo previsto come mezzo di pagamento. È necessario mettere in atto delle salvaguardie per evitare una migrazione eccessiva dei depositi bancari presso la banca centrale, che potrebbe altrimenti compromettere il finanziamento efficiente da parte delle banche ai consumatori e alle imprese o destabilizzare il sistema bancario durante periodi di stress finanziario. Sebbene l’adozione dell’euro digitale sia probabilmente graduale, tali salvaguardie dovrebbero essere fornite fin dall’inizio.
È responsabilità del settore pubblico e in particolare delle banche centrali preservare l’integrità del sistema monetario e dei pagamenti nell’interesse dei cittadini.
Se progettato e introdotto attentamente, l’euro digitale potrebbe svolgere un ruolo decisivo e vantaggioso in questo impegno e servire come un vero bene pubblico che gioverebbe all’economia e alla società nel suo complesso.

Source: cryptonews.net, ecb.europa.eu

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